domenica 26 settembre 2010

ED in Italia IMPOSSIBILE


"Il New Labour fa parte del passato". lo ha dichiarato il nuovo leader del partito laburista inglese, appena si è ufficializzata la sua vittoria di misura (50,6% contro il 49,4%) sul fratello David, più anziano e 45enne. Sì, perché Ed Miliband, che succede all'ex capo Gordon Brown, è nato la vigilia di Natale del 1969. A 40 anni, dunque, ha fatto scrivere nei libri di storia che la sinistra inglese nel 2010 ritiene ormai appartenente al passato l'invenzione politica che Tony Blair ebbe nel 1993, appena 17 anni prima. Oltretutto, si è trattato di una invenzione politica alla quale si dovrebbe "una certa riconoscenza", visto che riportò il Labour al governo dopo l'ultra ventennale periodo conservatore e ce lo ha mantenuto per 13 anni dal 1997 a qualche mese fa.
Ma niente. Ed Miliband parla con forza dell'affermazione di "una nuova generazione" e allo stesso tempo, tuttavia, garantisce che il partito non subirà "nessuno spostamento a sinistra". Questa sottolineatura deriva dall'aver ricevuto "l'accusa" di essere il candidato sostenuto strenuamente dai sindacati, di essere "il fratello più di sinistra, Ed il rosso".
Tuttavia, Miliband ha dato una risposta ridotta "al minimo sindacale" (che si passi la battuta). Miliband non si sofferma oltre e parla chiaro. "Abbiamo perso le elezioni e le abbiamo perse malamente. So che dobbiamo cambiare: oggi una nuova generazione si prende questo appello al cambiamento". 
Già queste parole di sicurezza e allo stesso tempo di umiltà ce le sogniamo in Italia. Ma, ora, è inevitabile dedicarsi ad un confronto con i 40enni "di sinistra" che noi abbiamo a disposizione. La prima differenza si rintraccia senza fatica.
Da noi (ovvero nel Pd, se non si ritiene adatto a confronti su congressi epocali né il partito di Di Pietro, né quello di Vendola che cambia nome ogni anno, né "i milioni" di partiti comunisti) ad oggi la massima ambizione è "uscire sui giornali", se addirittura "non di area" è risultatone, per questo o quello smarcamento da un big del partito, o per avergli fatto un plauso. Punto.
E, poi, li vedete i sindacati italiani, che per lavoro difendono i propri iscritti che sono pensionati o pensionandi (legittimamente), sostenere il candidato che ha l'età di un precario che non riesce a trovare una condizione lavorativa simile a quella del padre?
Ma torniamo, per concludere, ai "giovani" quarantenni del Pd. Neanche a farlo apposta, diversi tra questi, sono "finiti sul giornale" per aver elaborato un documento dal titolo "Tornare avanti", che ha regalato loro il nickname di "giovani turchi"(in ogni intervista, infatti, dichiarano di non esserselo scelto da soli e imposto alla stampa). I maligni, però, li hanno ribattezzati anche i "40enni dalemiani", che guarda caso in questo loro documento attaccano sostanzialmente il redivivo Veltroni, ritornato a proporre con forza le sue ragioni di Pd. 
Allora le parole di Ed Miliband, "il New Labour del 1993 è da archiviare", provocano una mistura di angoscia e inquietudine, rabbia per chi la dovrebbe manifestare e, invece, continua senza problemi a starsene buono. Con quale giovamento? Fa piacere vedere sghignazzare "il vendoliano" Telese mentre legge sondaggi che danno il Pd intorno al 24%? 
No, restiamo sempre a D'Alema contro Veltroni, ai quali si sono aggiunti i "giovani turchi dalemiani" che avversano gli altri "giovani" che leggono Repubblica(o siccome minoranza "giovani curdi"?), verrebbe da sintetizzare.
Altro che archiviare il 1993 come fanno gli inglesi. Ha ragione Aldo Cazzulo, noi siamo fermi alla FGCI degli anni settanta, come dargli torto? Torniamo indietro, ed è legittimo pure questo, ma almeno che si abbia il coraggio di riconoscerlo, non si dica "tornare avanti".
Per fortuna, come in molti ricordano, ci sono anche amministratori locali del Pd coetanei di Miliband, che cercano di tirarsi fuori da questa contesa e fanno pure bene il loro mestiere. Ma, come è evidente, non sono conosciuti come l'inglese, nè è immaginabile che domani uno o una di loro prenda il posto di Bersani e mostri una nuova generazione che si prenda in carico il Partito democratico italiano.
A crederci ci sono rimasti solo i pazzi. Ma è anche vero che a noi i pazzi stanno simpatici e preferiamo la pazzia all'essere più realisti del re.
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