giovedì 20 novembre 2014

All I Need


Dopo svariati mesi, anzi anni, probabilmente ancora stavo sul vecchio Cannocchiale, torno a scrivere un post criptico, per non usare aggettivi meno simpatici proposti da cari amici in questi frangenti.

In questi mesi sembra che non abbia scritto niente, invece oltre alla scrittura c'è stata anche abbastanza elaborazione. Ora si tratta di nuotare dentro il mare che porta al fare.

E non occorre aspettare il 2015, l'anno nuovo che ogni anno arriva. Certo è che non siamo più alla metà dei primi anni duemila, ma alla metà della seconda decade, e i tempi sono maturi. Ecco, dopo un tal numero di frasi pressoché ridicole o nella migliore delle ipotesi assurde, approfitto per fornire almeno un link utile per capire di economia e in particolare di governo dell'Europa. Una cosa che, con buona pace degli euroscettici più o meno populisti, deve portare da mangiare.

ps
oramai si va per una laondanews formato discorso-di-fine-anno, si spera con venature accattivanti. | permalink

mercoledì 3 settembre 2014

Sulla mozione a difesa della "famiglia naturale" approvata ad Assisi.


A proposito di questa mozione presentata ed approvata durante l'ultimo Consiglio comunale di Assisi, il "Partito democratico di Assisi" ha scritto questo documento.

In merito ho voluto sottolineare la mia personale posizione, visto che il tema in queste ore è molto discusso in città. Credo di non essere l'unico ad avere questa impostazione di pensiero.

Anche secondo me la mozione citata è stata strumentale, per usare un eufemismo. I consigli comunali, di qualsiasi "levatura"...non si dovrebbero occupare di questi temi, a mio avviso.

Sono altrettanto convinto che non deve essere sottovalutata la diffusione di una certa ideologia "gender". E’ il caso di ricordare che in questione non è la condizione omosessuale ma la diffusione di una certa ideologia di "gender", secondo la quale l’essere uomo o donna non sarebbe determinato fondamentalmente dal sesso, bensì dalla cultura. Tale ideologia attacca le fondamenta della famiglia e delle relazioni interpersonali, invece che avere come obiettivo quello di tutelare le unioni diverse da quelle uomo-donna.

Occorre fare alcune considerazioni al riguardo, data l'importanza di questa ideologia nella cultura contemporanea, e la sua influenza sul fenomeno delle unioni di fatto. Per questo, spero (e credo) che nella prossima consiliatura assisana ci sarà la possibilità di far approvare un documento "diverso", che tenga in considerazione questi ed altri appunti di chi vorrà, senza possibilità di strumentalizzazioni da parte di nessuno e senza che nessuno si senta prevaricato. Per una questione simbolica, visto che in materia legifera il Parlamento.

Purtroppo gli integralisti, dei due “schieramenti” opposti, campano su un’ambiguità. Si tratta di quell’ambiguità che anche i tanto vituperati “DICO” del secondo Governo Prodi, magari, avrebbero eliminato se fossero stati portati fino in fondo. A questo proposito, c'è da ricordare che il Governo Renzi sta già lavorando in merito. Non è un caso che venga attaccato e strumentalizzato il dl Scalfarotto dalla suddetta mozione.
Se avessi scritto io il comunicato del Pd Assisi avrei sottolineato con molta forza che il dl Scalfarotto non va a diffondere l'ideologia gender, bensì si preoccupa di contrastare l'omofobia.

Il PD nazionale attuale, che è molto più avanti sui diritti civili rispetto a quello di Veltroni, Francheschini e Bersani, propone già la stessa linea in merito, quella che, modestamente, io ho sempre sostenuto.

Ho voluto condividere queste 4 righe perché la sinistra a mio giudizio è quella che non fa demagogia, né tanto meno si mette a rincorrere chi la butta in caciara (ai quali, forse, bisognerebbe dare meno spago). E purtroppo o per fortuna io tengo molto al PD e in particolare a quello di Assisi.

PS
la mia posizione sul tema diritti civili in senso lato, da molto prima del 2012, è esattamente questa, che poi, come detto, è anche quella (pagg.10-11) del Partito democratico (nazionale), il quale spero riesca a far approvare questa legge. Finalmente, secondo me, si farebbe chiarezza e giustizia da ogni punto di vista. | permalink

mercoledì 27 agosto 2014

Quantum potes tantum aude, Assisi.


Stamattina mi è arrivata una lettera "firmata" da "Piatto Ritto Mi Ci Ficco", in cui vengono citate alcune persone. Non so a quanti è stata inviata, ma, vista l'etichetta con il mio indirizzo e il francobollo attaccati a mano, l'impegno è stato encomiabile. Pure questo episodio segnalerebbe che ci sono scheletri dentro tutti gli armadi del centrodestra assisano, dopo quasi 20 anni di amministrazione ininterrotta. Dunque risulterebbe difficile per chiunque del giro fare la morale.

 Vista, poi, la vasta produzione letteraria agostana che c'è stata a destra e a manca, ormai mi pare proprio che in molti siano in campagna elettorale, a poco meno di due anni dalle comunali.

Approfitto per rispondere a viso aperto a quante e quanti da un po' mi chiedono cosa farebbe il Pd di Assisi. Ripeto il mio pensiero semplice. Secondo me serve un candidato sindaco democratico, credibile esclusivamente per molte "sensibilità" civiche. È già tardi? Sono convinto che è più utile, oltre che più interessante, sceglierlo, per un programma amministrativo decente, prima delle più vicine elezioni regionali del prossimo anno...

 Purtroppo o per fortuna presto si distingueranno vari passatempi estivi dalle realtà consolidate difficili da scardinare. Ma, come ricordava spesso don Aldo Brunacci, "quantum potes tantum aude". | permalink

lunedì 21 luglio 2014

Assisi 2016-2026, il numero 1 online e nella cassetta della posta


Eccoci col primo numero del "giornalino" di Assisi 2016-2026.

Il pdf completo si trova online a questo link, ovviamente gratis. Abbiamo stampato 5000 copie cartacee a colori, entro la fine di luglio le avremo distribuite per tutto il territorio del Comune di Assisi, a piedi e in bicicletta. Da più gusto...

A risentirci!




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mercoledì 16 luglio 2014

La questione non più meridionale ma italiana. Che Renzi deve porre al centro.


Su Patrioti.org ho scritto queste 4 righe.

Il 7 luglio scorso Banca d’Italia ha pubblicato un’analisi del’evoluzione della congiuntura territoriale, dell’attività produttiva, del mercato del lavoro e degli aggregati creditizi, relativa al 2013. Si tratta di uno dei tradizionali documenti di studio e aggiornamento che Banca d’Italia realizza periodicamente. Andando a vedere la diversa dipendenza delle macroaree dalle componenti della domanda, l’utilizzo dei fondi strutturali europei, il turismo, la ricchezza delle famiglie, cosa emerge? Nel 2013 il nostro Mezzogiorno si è allontanato ancora di più dal resto del Paese, o, se si preferisce, gli accenni di ripresa reale ci sono stati solo nel centro e nel nord. Appare banale e addirittura noioso continuare a parlare di un’annosa questione meridionale, ma tant’è.
Nel 2013 la disoccupazione nel centro nord ha toccato il 9,1%, nel sud il 19,7%. Il dato dei giovani under 29 mostra, rispettivamente, un 23 e un 43 per cento. Il PIL si riduce in tutte le zone del Paese, ma solo al Sud la riduzione è maggiore e rilevante rispetto al 2013. Nel Nord Ovest dal (-) 2,6% passa al (-) 0,6%; nel Nord Est dal (-)2,5 al (-)1,5; al Centro dal (-) 2,5 al (-)1,8. Nel merdidione, invece, si peggiora passando dal (-)2,9 del 2012 al (-)4% del 2013, contribuendo in negativo al dato nazionale. Le esportazioni sono rimaste stabili al Centro e hanno ricominciato ad aumentare al Nord, ma sono calate al Sud. I consumi si riducono in tutte le macroaree, comunque la diminuzione nel Mezzogiorno risulta relativamente maggiore. Così anche il settore dei servizi e delle costruzioni è lì che continua a soffrire di più. Inoltre, se è vero che la flessione dei prestiti bancari è stata meno forte nel Mezzogiorno, è anche vero che al Centro e nel Nord Ovest le imprese hanno fatto maggior uso di emissioni obbligazionarie. E poi i prestiti alle famiglie hanno fatto registrare un aumento di contrazione soprattutto al Sud.
Questo Governo, il primo esecutivo Renzi, deve intestarsi una battaglia seria e mirata per riagganciare il nostro mezzogiorno, facendo seguire, per la prima volta dall’Unità d’Italia, alle parole fatti concreti. Non si tratta di essere piò o meno appassionati di meridionalismo, piò o meno ancorati ad una tradizione radical e chic, i cui risultati sono evidentemente opinabili. Qui è davvero in gioco il futuro dell’Italia sistema Paese, che non può più permettersi di essere una nazione tanto eterogenea. La vecchia vulgata, magari valida per il secolo e il millennio scorso, di un nord industriale e motore principale che “importava” il carburante necessario dal sud, in termini di manodopera oltre che di domanda di beni di consumo, non può più reggere. L’Europa e il mondo sono completamente cambiati. Il nostro meridione si è profondamente impoverito, oltre al fatto che le teste e le braccia non si fermano più all’interno del caro triangolo industriale, ma vanno oltre, spesso neanche ci passano finendo in altri continenti via aereo.
Gli italiani non ne possono più di avere pressione fiscale svedese, in assenza di uno stato sociale svedese”. La linea è “più coordinamento di politiche fiscali e più riforme strutturali nei Paesi…Le soluzioni possono essere diverse, ma la sostanza è di tipo statunitense: stati nazionali in equilibrio di bilancio, federazione – in questo caso Ue – che fa politiche espansive anticliche, quando ce n’è bisogno”. A questa ottima impostazione generale sottolineata in una recente intervista dal viceministro all’Economia, Enrico Morando, devono seguire altrettanto ottime declinazioni della stessa in misure concrete. Entro la fine di questo anno domini 2014, non solo per la coincidenza col semestre europeo a presidenza italiana, ma perché pare davvero che l’avvio del processo di “unificazione economica” d’Italia non possa più attendere.
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venerdì 11 luglio 2014

La crisi del CST di Assisi e alcune domande


Il CST di Assisi, Centro Internazionale di Studi sul Turismo, è stato fondato nel 1982 e da subito si è affermato come una scuola di eccellenza nella formazione universitaria e post laurea rivolta a manager ed operatori del settore. Moltissimi degli allievi che hanno studiato presso questa struttura, che ha sede a Santa Maria degli Angeli, sono ora sparsi in tutti i continenti del globo a ricoprire ruoli di alto profilo con “appagamenti” economici molto rilevanti.

Il CST, invece, forse il principale artefice di così tante interessanti carriere, versa in condizioni quantomeno molto più problematiche del recente passato. In seguito ad un’interpellanza presentata dal Pd, se ne è discusso pure nell’ultimo Consiglio comunale di fine giugno. Attualmente i 7 specialisti, dai quali deriva gran parte della produzione scientifica del Centro, hanno costituito una cooperativa di lavoro, mentre continuano a lavorare per il CST 5 dipendenti amministrativi. Le motivazioni addotte, in consiglio comunale, per spiegare la crisi di questo fiore all’occhiello sono state rintracciate principalmente a partire dal 2008, negli scarsi fondi pubblici e in un calo psico-motivazionale del personale, oltre al suo costo molto elevato inserito nel contesto congiunturale di crisi globale. Nel 2003 il CST, da associazione no profit che era, ha acquistato personalità giuridica diventando un ente che affronta il mercato.

A questo punto, ad ogni buon conto, sembra utile porsi qualche domanda, concentrandosi su tutti i legami con le istituzioni pubbliche ed universitarie locali, che hanno da sempre animato la vita del centro.

-La collaborazione tra Unipg e CST è stata penalizzante per i due soggetti oppure ne hanno tratto entrambi benefici (sia in termini di immagine che in termini economici)?

-Alla luce dell’attuale situazione in cui versa Unipg, in particolare il dipartimento di Economia, come considerare la scelta di depotenziare i corsi sul turismo? Unipg intende riconsiderare le scelte fatte a partire dal 2007? Come?

-La Regione Umbria ha seguito un percorso lineare ed inappuntabile in oltre trent’anni di collaborazione con CST? Poteva contribuire a modificare la mission del CST, piegandola a proprio vantaggio, dopo il progressivo disimpegno di Unipg a partire dal 2000-2003?

-Le politiche turistiche regionali, dopo il 2000, potevano trovare in CST un supporto maggiormente significativo? Le politiche regionali nell’ambito della formazione superiore, alla luce della crisi in atto, si sono rivelate adeguate?

-Il Comune di Assisi, in venticinque anni di collaborazione, ha sempre supportato convintamente e nel migliore dei modi possibile, la presenza di Unipg sul territorio? Ha impiegato organicamente CST per lo sviluppo delle proprie politiche turistiche? Ha supportato CST, soprattutto dal 2008, in tutti i modi possibili? Ha cercato alleanze istituzionali, soprattutto a livello locale ed in primo luogo presso la Regione, per modificare la mission del CST?

-Gli operatori turistici regionali, in particolare di Assisi, hanno impiegato CST a supporto delle proprie politiche di business?

Tutte domande che possono trovare una risposta.
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giovedì 10 luglio 2014

Il cinismo non rende. Meglio la Serenità


Non guardo più la tv da tempo, nemmeno i telegiornali. E non è una roba da finto radical chic, semplicemente non mi viene, né forse il tempo che sto vivendo me lo “impone” come fino a qualche mese fa. A mondiali inoltrati, quel tempo ritagliato lì, per il vecchio tubo catodico, l’ho riversato su qualche puntata di House of Cards. Sono andato oltre la prima serie trasmessa in Italia. Sì, volevo aspettare l’arrivo di Netflix nel Belpaese, ma alla fine mi sono lasciato andare a Sky e adesso non resistevo ad aspettare l’autunno. HoC è un’altra cosa rispetto a West Wing. Personalmente preferisco complessivamente la serie col presidente democratico Bartlet, ma HoC merita approfondimento ed è comunque molto utile.

Un po’ di pensieri, fissi in testa, in ordini sparso, che danno il senso al titolo e alla premessa sopra. Edificare una famiglia. Un lavoro stabile, che non significa ovviamente a tempo indeterminato. Continuare a coltivare le proprie passioni, che per quanto mi riguarda sono il giornalismo e il nuoto. Senza paura, portando rispetto, ma mai farsi intimorire dalle vicende della vita o di qualche piccolo o grande sopruso.

 La politica si fa tutti i giorni come sani cittadini. Ad ogni buon conto il momento, quello che poi tutti te lo riconoscono, continua ad essere sempre dietro l’angolo. Si deve comprendere appena un attimo prima di girare la strada. Sempre con Serenità. Il cinismo è troppo da brevissimo periodo.


ps 
fra poco riscrivo una #laondanews decente, per il solito e caro dovere di cronaca



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lunedì 9 giugno 2014

Non si vive più di rendita


A Perugia si voleva rottamare a tutti i costi il famoso "apparato" del "sistema rosso". I tentativi in buona fede dei "renziani" non sono serviti a fermare il vento con le mani. L'insegnamento è che, pure in altre città umbre, di qualsiasi colore, nulla è impossibile. Ma serve credibilità. #nientepaura | permalink

martedì 20 maggio 2014

La lunga-breve marcia per Assisi


E' online il numero zero del "Giornalino" di Assisi 2016. Non la sto a fare tanto lunga, cito solo la frase di Giorgio La Pira riportata con mente e cuore in prima pagina.

"Una città non può essere amministrata e basta. Non è niente amministrare una città, bisogna darle un compito, altrimenti muore".

Qui trovate il pdf completo. Prendetene e spammatene tutti. A risentirci | permalink

lunedì 5 maggio 2014

A.C. Perugia in B


4 maggio 2014. Stadio Renato Curi

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venerdì 2 maggio 2014

Eolo, blogger e cuoco provetto


Molto felice per lo sbarco del mio carissimo amico +Eolo Cicogna nel variopinto mondo dei blogger. Solo i grandi conservano memoria per condividere conoscenza. Consiglio la lettura del suo Eolo Parole Al Vento | permalink

giovedì 1 maggio 2014

Ayrton Senna (a 20 anni dalla morte)


La vita è troppo breve per avere dei nemici.


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mercoledì 30 aprile 2014

Aldovrandi vittima di un'Italia vergognosa da redimere


Il Presidente del Consiglio che chiama la madre di Aldovrandi è di importanza storica e ha una forza dirompente. Grande Matteo. Questo Paese deve cambiare verso. 


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sabato 26 aprile 2014

Ciao Plutino



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venerdì 25 aprile 2014

Buona Festa della Liberazione. #unamattina


"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”. Piero Calamandrei

Buon 25 aprile a tutte e tutti con le parole di un padre costituente, oltre che di un uomo-riferimento civile e politico per quanto mi riguarda.



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martedì 15 aprile 2014

Niente lavori di manutenzione, la piscina resterà chiusa


da un mio articolo pubblicato su Il Giornale dell'Umbria di oggi. 


La piscina olimpionica di Assisi qualche anno fa...
Giovedì scorso si è tenuto un Consiglio comunale molto acceso dal punto di vista politico. E il 17 aprile alle ore 9 ce ne sarà un altro tutto concentrato sul bilancio preventivo del Comune. Ma la notizia che è uscita dall'assemblea del 10 aprile è che la piscina scoperta di Assisi non riaprirà la prossima estate. 

Al termine della lunga seduta, il diciottesimo punto all'ordine del giorno prevedeva una risposta ad una mozione della minoranza democratica presentata a febbraio, che chiedeva informazioni sullo stato della struttura e sui finanziamenti che sarebbero dovuti arrivare per la sua riqualificazione completa. 

L'amministrazione comunale ha comunicato che purtroppo non arriveranno fondi da Roma e che non potranno essere effettuati neanche quei lavori di miglioramento che erano stati previsti a prescindere dall'arrivo dei finanziamenti ministeriali. Per questo la struttura rimarrà chiusa nei mesi estivi del 2014. Sono dunque sfumati i 400mila euro che nel Piano investimenti 2012-2014 erano stati indicati nel 2012 per la ristrutturazione della piscina olimpionica. 

Ad oggi non trova concretizzazione nemmeno il progetto lanciato nel 2013 che prevedeva una ottima collaborazione tra pubblico e privato per realizzare nel 2014 una ristrutturazione e riqualificazione straordinaria. L'amministrazione, giovedì scorso, ha parlato di 150 mila euro per il 2015 e altrettanti nel 2016 previsti nel piano investimenti. 

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Qui aggiungo che ora si attende di evidenziare quante risorse nel Bilancio preventivo 2014, come detto in prossima approvazione, verranno previste per questo impianto natatorio tanto caro agli assisani e ai cittadini del comprensorio. | permalink

venerdì 28 marzo 2014

"Famiglia, Società e Stato" nel pensiero di Giuseppe Toniolo. A lezionedal vescovo di Assisi.


Da un mio articolo pubblicato su Il Giornale dell'Umbria


Martedì scorso ha avuto inizio la seconda edizione della Scuola diocesana di formazione socio-politica, organizzata dalla Commissione per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato e con la collaborazione del Progetto Policoro. La prima lezione di questo ciclo, che quest'anno ha luogo presso l'Istituto Serafico, è stata tenuta dal Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Mons. Domenico Sorrentino, su "Famiglia, Stato e Società nel pensiero di Giuseppe Toniolo", l'economista cattolico e beato al quale la Scuola è intitolata. 

Sorrentino ha esordito parlando del "desiderio di mettere sul tavolo una preoccupazione per la vita pubblica e degli ideali, verità, amore, giustizia e rispetto della dignità dell'uomo", per sottolineare che questa è una "scuola di credenti ma anche di dialogo". È stata ricordata la figura di Toniolo: "un Beato, oltre che economista, sociologo, professore all'Università, sposo e padre di 7 figli; un cattolico che ha studiato i problemi della società, misurato le crisi economiche" e fornito interpretazioni e risposte laiche. Un uomo "interessante perché il suo impegno ha origine prima che i cattolici convergessero dentro un unico partito. Il suo è da considerare un pensiero fondativo: fornire opzioni diverse ma dentro un quadro valoriale non qualunquista, serio. Ragionare con Toniolo - ha sottolineato Sorrentino - significa fare i conti con i problemi dell'esistenza, della società, dell'economia e della politica senza essere contaminati da problemi elettorali, muovendosi all'interno della dottrina sociale della Chiesa". Sorrentino ha posto "gli studenti" subito davanti alla problematiche che intercorrono tra Famiglia, Società e Stato partendo da un brano del Vangelo sul Natale (Luca 2, 1-14). 

La seconda premessa, invece, è stata mossa dall'attualità, precisamente dal rapporto del CENSIS in cui è emerso che il primo valore cui gli italiani danno peso è la famiglia. "Buona sorpresa e notizia. Ma di quale famiglia si ha voglia?" ha commentato Sorrentino. "Una scuola deve poter misurarsi con queste problematiche. Quale scelta devo fare fra quelle possibili? Bisogna sempre ricordare che la politica è l'arte del possibile, sapendo però che la direzione dove andare la danno fondamenti etici chiari. Proprio da questo punto di vista - ha continuato il vescovo di Assisi - il Toniolo è molto d'aiuto. La sua visione delle cose non settorializza, ma guarda l'insieme ed è capace di sintesi. Quella che proprio Toniolo chiama "la patologia sociale", l'incapacità di collocare tutti gli elementi dentro "l'architettura sociale", separarli, infatti, significa non aver capito nulla di nessuno dei tre". 

Sorrentino si è poi soffermato su quelle che ha chiamato pars destruens e pars costruens del Toniolo. Nella prima l'economista individua tre grandi processi (spirituale, ideologico e sociologico/industriale) che hanno portato a Stati sempre più accentrati, potenti e invasivi, da un lato e dall'altro, invece, a persone sempre più atomizzate e quindi deboli. "Una realtà opposta a quella del medioevo che presentava una struttura sociale molto meno frammentata". Si tratta di un fenomeno che oggi ci fa notare (e patire) "la differenza tra personalismo cristiano e soggettivismo/individualismo" portato alle estreme conseguenze e degenerato in un "io sono tutto, tutto è possibile tanto non esiste un senso e dunque nel nichilismo". Anche la rivoluzione industriale, che ha portato a "persone interscambiabili, ha contribuito a questo fenomeno di atomizzazione. Nelle democrazie attuali è tutto molto più felpato, ma comunque presente. 

Qui bisogna inserire - ha concluso Sorrentino - la pars costruens del Toniolo. Quale società vogliamo costruire, partendo da dove? Non dalla Fede, di cui non tutti hanno il dono, ma razionalmente dall'ente Uomo, a cui tutto deve far riferimento perché è l'Uomo che da valore alla società e non il contrario. E in base a questo principio sociale e politico non devono essere confusi la società e una rete di famiglie che sono fatte della relazione di persone. Altrimenti la società acquista più valore della persona: non è l'aggregato che fa la storia, ma è sempre la persona a dar valore. 

La politica è l'organizzazione che ci si da per raggiungere il nostro obiettivo. Questo ragionamento di base - ha ribadito Sorrentino - non parte dalla fede, ma parte razionalmente dall'Uomo". In questo modo il Vescovo di Assisi ha ricordato anche la differenza tra Soggettività e Soggettivismo: "ai problemi prima ci pensi tu come persona e poi interviene lo Stato come sussidiario. La politica non è un toccasana e la società deve avere soggettività, altrimenti non se ne esce perché puoi trovare pure quello che ti da il sussidio, ma con la corruzione che spesso ne deriva". La prossima lezione ci sarà l'8 aprile alle 19.
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domenica 23 marzo 2014

La volta buona di Assisi




Tre idee in libertà e molto banali, che ho in testa da una decina d'anni. Ma che mai come nell'ultima settimana mi stanno martellando le tempie. Se qualcuno si annoia abbia pietà di me. 

1) Primarie per la scelta del candidato sindaco del Partito democratico a distanza di sicurezza dalle comunali vere. Almeno sei mesi prima (novembre 2015?).

2) Chi vince fa il candidato sindaco. Non si mette a far l’accordino con nessun altro candidato, né di “centro” né di “sinistra” né di “destra” (neanche con uno grillino).

3) Alleanze amministrative con chiunque condivide il programma del Pd e quindi sostiene il candidato che il Pd si è scelto da solo. 

Qualora alle primarie del Pd ci fossero solo candidati che si presentano esclusivamente proprio per fare l’accordino paventato al punto 2 e/o addirittura ci fossero amministratori di centro-destra in cerca di coalizione, beh, allora, darebbe proprio gusto candidarsi e con serenità contare i voti. Anche per dimostrare che il futuro di Assisi si sceglie ad Assisi e non più ad altre latitudini e longitudini...

Oltretutto se non è sensato provarci a questo giro quand’è che lo diventerebbe? Quale sarebbe lo scenario ideale per Assisi? Anche a me piace fare lo pseudo esperto di citazioni perfette per concludere un discorso o un breve scritto come questo. Sono convinto che qui "ci casca bene" Nelson Mandela. “Il coraggio non è aver paura. Il coraggio è aver paura e vincerla”.

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lunedì 10 marzo 2014

"La filosofia di San Bernardo" - 37a #laondanews del 10 marzo 2014


E' da tempo immemore che non aggiorno questo blog scrivendo una #laondanews. Per selezionare i tweet più significativi, come da tradizione, alla fine del post, sarà durissima. Di novità storica non c'è solo Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri, di un Governo, oltretutto, non renziano toucourt, ma evidentemente frutto sempre di quel parlamento uscito dalle urne del 25 febbraio 2013. Come scrivo da settimane in privato, e dico in pubblico ad amici e "compagni" di avventure varie, questo è "solo" il Renzi 1, state sereni, verrà pure un Renzi 2...a scadenza "naturale".

Le novità invece riguardano la mia vita. Ho completato un ulteriore livello, per riprendere un linguaggio caro agli amanti dei videogiochi di avventura anni novanta. Ma questa è vita privata, pur essendo sempre direttista convinto, altrettanto resto uno che crede di aver chiaro in testa il confine col pubblico, che solo fino ad un certo punto ha il "dovere" di essere inclusivo di sfere private.

Inoltre, il lavoro in piscina sta quasi per arrivare all'ultima fase della stagione. Stare coi bambini è veramente un'attività di formazione reciproca per me. E' un qualcosa che posso dire di avere avuto sempre presente in mente, ma una volta che trovi conferma, settimana dopo settimana, capisci di non esserti sbagliato di una virgola. Anzi, mi sono reso conto degli elevati margini che mi sento il dovere di curare e accrescere. Anche qui il meglio deve ancora venire.

Ho cominciato a scrivere una tesi, in Economia e Gestione dei Media: qui prima di tutto si concentrano le mie energie pesanti e dinamiche, per così dire. Nel frattempo appronto gli ultimi esami, Sì, era ora, Ma anche qui sto lavorando a sorprese, o meglio, a realizzare percorsi su cui non mi ero sbagliato. Anzi, ero solo stato troppo cauto. Percorsi per ora definibili di ricerca in senso lato.

Con l'Azzura Race Team, per la prima volta, il 24 febbraio abbiamo vinto i campionati regionali di nuoto (master). Una gioia immensa, tutta racchiusa negli occhi di un grande amico atleta in lacrime per la gioia...

In questo periodo ho cominciato a collaborare col Giornale dell'Umbria come cronista. Un altro mestiere che mi piace molto. Da sempre.

Oltre a quella di Renzi, di dinamiche al di sopra delle mie che però mi hanno segnato negli ultimi mesi, ricordo quella di Sorrentino. E per farlo cito non il film dell'Oscar sui cui ha scritto chiunque, ma quella filosofia di San Bernardo sottolineata nel Divo del 2008. Che da tempo, ma in modo definitivo proprio in questo periodo, mi sono trovato ad applicare. Magari reinterpretandola con la pazienza e ironia già adottate da prima (e sempre su queste pagine spiegate).

ps perdonate l'uso spasmodico di "qui" e "anzi", era fisiologico forse visto il tempo trascorso dall'ultima laondanews.

(con nonno nel gennaio 1994, avevo già presente la "filosofia di San Bernardo" a mia insaputa a 6 anni)

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giovedì 6 febbraio 2014

Lo scontro Letta-Renzi giova all'Italia tutta (pure al M5S)


"Trappolone" sì o "trappolone" no? Questa, in estrema sintesi, è la domanda che i principali quotidiani italiani mettono nella testa dei propri lettori. Se Renzi si mette al posto di Letta il sindaco di Firenze si brucia. Sì, no, forse, sicuro, magari. Leggendo i giornali stamattina si intuisce che è definitivamente partita la guerra al retroscena più cliccato (e magari letto) sui rapporti e sul futuro incrociato di Letta e Renzi. Tralasciamo, qui, il banale argomento da talk show serale secondo il quale gli italiani, oltre a non mangiare la legge elettorale, non mangiano neanche le chiacchiere su premier e segretario Pd.

I problemi degli italiani sono altri, verissimo. Ad ogni buon conto la dinamica che si sta sviluppando tra i due toscani del Pd deve apparire di una qualche rilevanza a quanti credono ancora nell'Italia. Perché? Non per motivi ideologici, di parte, ma per un semplice ragionamento di buon senso. Dall'altra parte si potrebbe ipotizzare una "lotta" speculare tra Alfano e Toti? Meglio di no, perché forse dovremmo aggiungere anche un Salvini. Ed oggettivamente quest'ultimo sarebbe l'unico legittimato ad esserci, visto che è l'unico che si è fatto votare almeno dai propri compagni di partito e là dove sta non è stato messo da Berlusconi. Se uno crede ancora nell'Italia, deve seguire, volente o nolente, la dinamica Letta-Renzi, e sperare che trovi una qualche evoluzione dignitosa. Non per il centrosinistra, ma anche perché sia di ulteriore stimolo per il centrodestra (che forse non deve copiare solo le primarie), oltre che di contenimento coi fatti degli "sfoghi" del M5S. Dunque per tutta la politica italiana. Se uno crede ancora nell'Italia è costretto a credere nella politica tutta. Nessuno schieramento escluso. E, ad oggi, la ricostruzione doverosa della credibilità della politica italiana ricade principalmente sulle spalle dei due toscani democratici.

Matteo Renzi incalza il PresDelCons da quasi due mesi, da quando è stato eletto, non nominato, segretario del suo partito col voto di 3 milioni di italiani. Come lo fa? Ci prova convocando anche più di una segreteria a settimana alle 7.30 di mattina, durante le quali si parla e si stabiliscono linee politiche, oltre che su legge elettorale e riforme costituzionali su titolo V e Senato, sul lavoro, sulla scuola, sulla giustizia. Temi che qualche problema degli italiani provano ad affrontarlo e addirittura, a detta di Renzi, così si propongono addirittura delle soluzioni concrete. Non è niente di trascendentale. Si tratta di un'attività di partito, la più importante per un partito e allo stesso tempo più vicina al principio di concretezza, che forse si era dimenticata negli ultimi anni. Quindi Renzi deve prendere il posto di Letta e ci riuscirà attraverso un piano tipicamente "da palazzo", che prevedrebbe collocare Prodi al Quirinale risarcendolo delle 101 coltellate ricevute lo scorso Aprile? Ma farebbe come D'Alema che arrivò a Palazzo Chigi senza la famosa legittimazione elettorale e ciò non aumenterebbe la sua popolarità, anzi. Però è vero che oramai è svanita la possibilità di elezioni in primavera, appena incassata la nuova legge elettorale Napolitano imporrà a Letta di proseguire e bloccherà qualsiasi sommovimento. Questo, in breve, viene raccontato sui giornali di cui sopra. 

Di certo la attuale instabilità è stata causata dai risultati delle scorse elezioni politiche di febbraio. Dunque, volendo rintracciare dei colpevoli, i primi responsabili, più degli italiani che hanno votato (e non votato), sono coloro i quali hanno condotto e si sono "scontrati" nella scorsa campagna elettorale. E allora ricordiamo che Renzi era lo sconfitto delle primarie 2012 vinte da Bersani, che invece era candidato premier oltre che segretario del Pd. Il suo vicesegretario era Enrico Letta.

 È altrettanto certo che Renzi non può più mostrare il fianco a chi gli rimprovera di fare il segretario del principale partito di maggioranza e anche del principale partito che rintuzza il governo. Il carrozzone che lo ha sostenuto al congresso/primarie non può scomparire, ma deve diventare intimamente e convintamente renziano. "Ci pensi Letta" a fare il rimpasto del governo sta diventando una barzelletta. Se non vuole che suoi uomini e donne di fiducia si brucino in un governo Letta bis deve dire "non voglio bruciare i miei. Io farò il secondo mandato a Firenze e se Letta non fa le cose deve andare a casa, non in Europa a fare il commissario europeo". Deve mantenersi chiaro e quindi forte. Altrimenti diventa "l'ebetino" davvero. Proprio Renzi. I due toscani se sono arrivati dove sono arrivati una qualche qualità ce l'hanno. Non dovrebbero fare i "bischeri" evitando così che i sondaggi degli ultimi giorni diventino realtà e con numeri ancor più alterati. Non devono fare i "bischeri", ossia i "se noi dovremmo" che i grillini urlano in tv devono mantenerli come cane da guardia della democrazia. Non possono mandarli al governo. Per l'Italia.

Ne trarrà giovamento anche il tanto vituperato Movimento Cinque Stelle, che sarà costretto a misurarsi finalmente sulla capacità di cambiare davvero le cose per gli italiani e dunque a far emergere non più faccine ma teste. Ciò su cui si sta già scontrando Renzi nel suo Pd. Intanto è passato un anno da quando il M5S è arrivato in massa in parlamento. Personalmente non mi sorprese tale evento e continuo ancora oggi a bollarlo come molto positivo. Ma adesso, appunto, un altro anno è passato. Bisogna fare, lo sa anche Crozza...E per fare purtroppo non basta decidere di andare dalla Bignardi e in tutte le altre "4 chiese" televisive. Moltissimi dei parlamentari di Grillo appaiono persone che vogliono bene a questo Paese e a chi li ha votati pur non conoscendoli. Che prima o poi li deve rivotare. Nemmeno i parlamentari di Grillo e Casaleggio faranno i "bischeri". | permalink