venerdì 11 luglio 2014

La crisi del CST di Assisi e alcune domande


Il CST di Assisi, Centro Internazionale di Studi sul Turismo, è stato fondato nel 1982 e da subito si è affermato come una scuola di eccellenza nella formazione universitaria e post laurea rivolta a manager ed operatori del settore. Moltissimi degli allievi che hanno studiato presso questa struttura, che ha sede a Santa Maria degli Angeli, sono ora sparsi in tutti i continenti del globo a ricoprire ruoli di alto profilo con “appagamenti” economici molto rilevanti.

Il CST, invece, forse il principale artefice di così tante interessanti carriere, versa in condizioni quantomeno molto più problematiche del recente passato. In seguito ad un’interpellanza presentata dal Pd, se ne è discusso pure nell’ultimo Consiglio comunale di fine giugno. Attualmente i 7 specialisti, dai quali deriva gran parte della produzione scientifica del Centro, hanno costituito una cooperativa di lavoro, mentre continuano a lavorare per il CST 5 dipendenti amministrativi. Le motivazioni addotte, in consiglio comunale, per spiegare la crisi di questo fiore all’occhiello sono state rintracciate principalmente a partire dal 2008, negli scarsi fondi pubblici e in un calo psico-motivazionale del personale, oltre al suo costo molto elevato inserito nel contesto congiunturale di crisi globale. Nel 2003 il CST, da associazione no profit che era, ha acquistato personalità giuridica diventando un ente che affronta il mercato.

A questo punto, ad ogni buon conto, sembra utile porsi qualche domanda, concentrandosi su tutti i legami con le istituzioni pubbliche ed universitarie locali, che hanno da sempre animato la vita del centro.

-La collaborazione tra Unipg e CST è stata penalizzante per i due soggetti oppure ne hanno tratto entrambi benefici (sia in termini di immagine che in termini economici)?

-Alla luce dell’attuale situazione in cui versa Unipg, in particolare il dipartimento di Economia, come considerare la scelta di depotenziare i corsi sul turismo? Unipg intende riconsiderare le scelte fatte a partire dal 2007? Come?

-La Regione Umbria ha seguito un percorso lineare ed inappuntabile in oltre trent’anni di collaborazione con CST? Poteva contribuire a modificare la mission del CST, piegandola a proprio vantaggio, dopo il progressivo disimpegno di Unipg a partire dal 2000-2003?

-Le politiche turistiche regionali, dopo il 2000, potevano trovare in CST un supporto maggiormente significativo? Le politiche regionali nell’ambito della formazione superiore, alla luce della crisi in atto, si sono rivelate adeguate?

-Il Comune di Assisi, in venticinque anni di collaborazione, ha sempre supportato convintamente e nel migliore dei modi possibile, la presenza di Unipg sul territorio? Ha impiegato organicamente CST per lo sviluppo delle proprie politiche turistiche? Ha supportato CST, soprattutto dal 2008, in tutti i modi possibili? Ha cercato alleanze istituzionali, soprattutto a livello locale ed in primo luogo presso la Regione, per modificare la mission del CST?

-Gli operatori turistici regionali, in particolare di Assisi, hanno impiegato CST a supporto delle proprie politiche di business?

Tutte domande che possono trovare una risposta.
| permalink

0 commenti:

Posta un commento