mercoledì 9 ottobre 2013

"Prima la testimonianza. Poi le parole" - settimana 2-9 ottobre 2013 (27a)


La strage di Lampedusa mi ha fatto incappare e ricordare che ci sono tanti italiani razzisti. E si dividono in due categorie secondo me: quelli idioti e "genuini", e quelli che provano a usare argomentazioni per dimostrare loro tesi. "Razzisti ripuliti", li definisco così, che si sentono intelligenti. Beati loro.

Forse le categorie sopra descritte sono le uniche due che a caldo e su due piedi mi "danno sui nervi", anzi odio proprio (l'odio è un sentimento umano) più di quelli che io definisco "parassiti". Parassiti mi sembra oggettivamente il loro nome, e odio in primo luogo i parassiti che hanno il coraggio di fare la morale, addirittura su cosa sia "sinistra" e "di sinistra". Addirittura durante questa crisi economica in cui le caritas e affini hanno sempre più italiani (ripeto: italiani!) che chiedono un pasto a pranzo e a cena. La parola vergogna non mi sembra sufficiente per esrpimere e comunicare a pieno il sentimento che mi anima le mie viscere.

Mi perdonerete, ma questo aggiornamento settimanale mi prende in un momento di profonda intolleranza verso ingiustizie e schifezze varie, provenienti da quella "sinistra" che addirittura fa la morale, appunto.

Nelle prossime settimane sono convinto, comunque, che qualcosa mi aiuterà a diluire questo "odio" tornato in vigore e forte dentro di me.

Non ci sono solo le seconde letture (lettere di San Paolo a Timoteo) che in questa parte dell'anno animano le letture. Quella di settimana scorsa, non a caso, già me la sono scritta da anni in ogni dove: "...non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza" (2Tm 1,6-8.13-14).

Ci sono anche le parole e il messaggio principale che Papa Francesco ci ha lasciato venerdì scorso davanti alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Ossia "giovani, prima la testimonianza. Poi le parole". 

Ecco, mi convinco sempre più che la testimonianza, nelle varie forme che uno le dà, non solo aiuta a sopportare la rabbia provocatagli dalle ingiustizie che vede e sente, ma aiuta proprio per "asfaltare" piano piano tali ingiustizie e i loro artefici.

E poi nelle prossime settimane avrò modo di ringraziare, a dovere, ancora per le cose che mi sono state donate e che comunque devo sempre onorare. Non solo perchè mi aiutano a vivere decentemente dentro e fuori. 
A risentirci più in là


(aspettando Papa Francesco senza raccomandazione, in mezzo al Popolo)

(Papa Francesco davanti alla Porziuncola)

Mio Tweet della settimana
Non morirete democristiani, abbiate fede. Morirete e basta.


Il 9 ottobre del 1967 Ernesto Guevara de La Serna moriva a La Higuera. Lo ricordo con queste, sue, parole:
Per me il mare è sempre stato un confidente, un amico che assimila tutto quello che gli viene raccontato senza mai rivelare il segreto confidato e che dà i migliori consigli: un rumore il cui significato ciascuno interpreta come crede. | permalink

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