mercoledì 25 settembre 2013

"#Asfaltare è sempre poco" - settimana 18-25 settembre 2013 (25a)


Sono in pieno ritmo autunnale tra famiglia, università, lavoro in piscina e impegno politico nel mio piccolo. Si conferma un bell'autunno caldo. Mi piace.

In questa settimana sono uscite notizie molto preoccupanti e per quanto mi riguarda inaccettabili: di corruttela e di vergognosi comportamenti di personaggi evidentemente miseri dal punto di vista umano prima ancora che politico. Altro del genere continuo ancora a venirlo a sapere in modo informale e colloquiale, sempre robe squallide oggettive che si perpetuano ad ogni livello, locale e nazionale. Spesso addirittura da parte di personaggi che si permettono di fare la morale. Insopportabile.
E allora la mia mente, di sera, al termine di giornate piene, per forza mi fa continuamente pensare che quando si usa il termine "#asfaltare" non è mai abbastanza.

Dunque a maggior ragione ringrazio Dio per avermi donato una Serenità personale che mi aiuta anche e soprattutto ad avere un equilibrio "pubblico".  A risentirci più in là.



(in mezzo al Paese reale. Tram 19, Roma)

Mio Post/Tweet della settimana
Alitalia francese e Telecom spagnola. Dopo aver buttato nel cesso un mare di miliardi di euro italiani. Ergo uno schifo di classe dirigente che deve sparire. Questa è l'analisi banale che rimbalza sui social. Ed è quella giusta. Vergogna a Berlusconi e a chi da "sinistra" ancora dopo 20 anni fa di tutto per mantenerlo al potere.

AGGIORNAMENTO: anche Matteo Renzi ha scritto oggi la sua Enews dopo due mesi dall'ultima http://www.matteorenzi.it/newsletter/enews369/ . Ed è sostanzialmente in linea con questa Laondanews. Sempre senza mettersi d'accordo e nemmeno telefonarsi. La stessa linea. Di onde...#ilmegliodeveancoravenire!!!

Copio e evidenzio soprattuto questa parte della enews di Renzi. Ma leggetela tutta, si fa presto. 

...sulle vicende giudiziarie conviene come noto aspettare le sentenze. Sempre. Non si sa mai. E poi è più giusto così. Dunque non sentirete come d'abitudine mezza parola mia sulle inchieste circa le grandi opere ferroviarie che sono partite in queste ore da Firenze. Aspetto e rispetto. Le intercettazioni però hanno riportato una notizia, forse nemmeno penalmente rilevante, che mi fa uscire di senno dalla rabbia. Pare che ci siano alcune telefonate in cui una politica indagata chiamerebbe una professoressa per chiedere una particolare forma d'attenzione per un esame nei confronti di uno studente suo amico. La professoressa fa alcune telefonate o sostiene di averle fatte, ad altri professori. Lo studente, spero per caso, prende trenta. La professoressa chiama la politica e le comunica personalmente la notizia. Condita con una frase: "Grandi. E chi c'ammazza a noi?" Ammazzare spero proprio nessuno, sia chiaro. Ma spero che qualcuno vi licenzi. Perché che si arrivi a raccomandare persino per passare un esame all'università mi fa vergognare della classe politica italiana. E, se nessuno prenderà provvedimenti, anche della classe docente italiana. Se esiste un minimo di giustizia, si apra un'indagine disciplinare su quella professoressa e i suoi colleghi. E se davvero si sono passate informazioni sull'esame di un singolo studente, beh, semplicemente spero che chi lo ha fatto sia espulso dall'università pubblica di questo Paese. Troppo duro? Può darsi. Ma se consenti ai politici di mettere il naso negli esami universitari, stai dicendo che il merito in Italia non conta nulla. Che l'uguaglianza non esisterà mai. E che giurare sulla Costituzione di comportarsi con onore è poco più di una pagliacciata. No, non esagero. Se davvero questa notizia sarà provata io spero che chi ha sbagliato paghi. Senza sconto, sia chiaro: su questo settore non possiamo più permetterci i saldi di fine stagione.

Post Scriptum. Sono molto contento del rinnovato clima tra cattolici e laici, sicuramente agevolato dall'atteggiamento di Papa Francesco che si sta caratterizzando secondo uno stile di dialogo e apertura. Bello, tutto molto bello. Bene. Adesso possiamo dire che è arrivato il momento di dire qualche parola tutti insieme sull'indiscriminato e vergognoso massacro di cristiani che prosegue nel silenzio omogeneizzato dei media domenica dopo domenica? Domenica scorsa, in Pakistan, hanno perso la vita in un centinaio. Cosa aspettiamo perché la comunità internazionale si faccia sentire?

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