martedì 8 febbraio 2011

Paura e rabbia che confesso


La prima cosa che ho letto in rete oggi è stata un link ad un post di Giuseppe Civati, consigliere regionale lombardo del PD. Sono andato sul suo blog e l'ho letto: 

"Cesare Bossetti, consigliere della Lega di Varese e di Radio Padania (eletto senza preferenze, nel famigerato listino di Formigoni), durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi.

Non ho niente da aggiungere, né da commentare".


Pippo ha poi anche aggiornato ulteriormente sulla vicenda con un altro post.

Non si era accorto del minuto di silenzio per i bambini. Certo.
«Ero concentrato a leggere un articolo di giornale, non mi sono accorto della richiesta di osservare un minuto di silenzio. Si fanno tante polemiche per nulla, non mi pare il caso di sollevarne una ora, a maggior ragione di fronte alla morte di quattro bambini. Se davvero non avessi voluto osservare il minuto di silenzio sarei semplicemente uscito dall'aula».

Io mi limito a commentare con il primo, banale, pensiero che mi è venuto in mente. Ovvero che nel mio comune di Assisi, in piena campagna elettorale per le amministrative 2011, i candidati (per ora almeno due) del centrodestra hanno fatto di tutto per avere un accordo col simbolo della Lega(se non erro l'ha spuntata uno alla fine). Infatti anche in Umbria ancora non c'è una dirigenza leghista folta in tutti i territori come al nord, ma il simbolo è molto ambito e "porta voti" da solo. Questo si crede, oltretutto perchè già sperimentato. Dunque, seppur di idee politiche da prima metà del novecento, e pur essendo umbri e non padani, è meglio tenersi il simbolo della Lega. E anche allearcisi.

Ecco, questo mi mette paura e mi fa incazzare da morire. La storia della gente poco informata non arriva a reggere fino a questi livelli.
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